Eredità ed assegno divorzile

Eredità ed assegno divorzile

In tema di assegno divorzile la Suprema Corte con una recente ordinanza ha ribadito l´incidenza dell´eredità percepita dal coniuge onerato sull´assegno divorzile.

Sulla scorta del principio secondo il quale "La valutazione in sede di divorzio non si limita a considerare gli elementi di novità, ma prevede un riesame autonomo della posizione economica dei coniugi", la Cassazione ha ribadito che "le attuali condizioni economiche dei coniugi e il loro eventuale divario, costituiscono elemento di valutazione del giudice, ai fini della determinazione dell´assegno divorzile. In tale senso, come afferma la giurisprudenza di questa Corte (tra le altre Cass. n. 23508 del 2010), anche la disponibilità patrimoniale acquisita in via ereditaria, costituente in ogni caso una voce reddituale, può essere a tal fine considerata" (Cass. Civ., ord. 3.3.2015 n. 4285).

A fronte del miglioramento della posizione economica del marito e del crescente divario patrimoniale fra i coniugi dal momento della separazione, gli ermellini hanno riconosciuto l´incremento dell´assegno divorzile in ragione dell´eredità percepita nelle more dal coniuge onerato, ribadendo quanto già sancito da Cass. Civ. sent. 19.11.2010 n. 23508.

Alla predetta conclusione, la Suprema Corte è giunta sostenendo l´indirizzo maggioritario secondo il quale ai fini della quantificazione dell´assegno divorzile, assume rilevanza anche la disparità di posizioni economiche esistente fra i coniugi: "Quanto all´assegno per il coniuge, per giurisprudenza ampiamente consolidata, esso deve tendere al mantenimento del tenore di vita goduto durante la convivenza matrimoniale, e tuttavia indice di tale tenore di vita può essere l´attuale disparità di posizioni economiche tra i coniugi (Cass. N. 2156 del 2010)".

13 Aprile 2015